Galileo 2013
Il primo test con i quattro satelliti della piattaforma Galileo è andato a buon fine. Ora si apre la seconda fase di validazione e per la fine dell'anno vi sarà l'implementazione dei servizi. La copertura totale si completerà entro il 2014.
Il sistema satellitare Galileo funziona: meglio tardi che mai direbbero in molti. Ad oggi si può tranquillamente affermare che l'Europa ha una piattaforma in grado di fornire servizi di localizzazione, poiché sono stati finalmente posizionati (e fatti funzionare) i 4 satelliti minimi per la rilevazione delle coordinate. I primi due vennero lanciati nell'ottobre 2011, gli altri l'anno scorso.
Dal punto di vista tecnico la generazione di messaggi di navigazione di Galileo è un passo essenziale per l'avvio delle complete attività di validazione, prima che inizi la totale implementazione del sistema entro la fine dell'anno".
Per validazione s'intendono tutte quelle regolazioni basate sugli scarti orari, tra il sistema Galileo e il Coordinated Universal Time (UTC), nonché l'interoperabilità con la piattaforma GPS. Senza contare i parametri ionosferici per gli utenti a frequenza singola.
Attualmente la costellazione satellitare infatti consente una "visibilità" di non più di due massimo tre ore al giorno, ma entro il 2014 con le nuove basi terrestri e altri satelliti il servizio sarà completamente operativo. Mancano in cielo ancora 20 satelliti, a essere precisi.
"Una volta completati i test sugli ultimi due satelliti, nelle ultime settimane il nostro sforzo si è concentrato sulla generazione di messaggi di navigazione e sulla loro diffusione verso i ricevitori a terra", lt ha spiegato Marco Falcone, System Manager del Sistema Galileo dell'ESA.
Il primo tracciamento è avvenuto il 12 marzo con un'accuratezza compresa tra i 10 e i 15 metri - un buon risultato considerata l'attuale infrastruttura limitata. L'operazione è avvenuta al Navigation Laboratory di Noordwijk, in Olanda, anche se i centri di controllo Galileo sono in Italia e in Germania.
Prima dimostrazione pubblica
Il 24 luglio 2013 presso il Centro spaziale del Fucino (gestito da Telespazio S.p.a) avverrà la prima dimostrazione pubblica delle capacità offerte dal sistema di navigazione satellitare Galileo: l'ultima fatica tecnologica intrapresa dall'Europa nel campo dell'ingegneria aerospaziale. Segui la diretta streaming!
Il sistema di navigazione satellitare Galileo alle 17.00 sarà protagonista di una diretta in streaming del suo primo test pubblico. Tutto avverrà dal Centro spaziale del Fucino, gestito da Telespazio. Dovrebbe profilarsi come un'occasione unica per saggiare le potenzialità del sistema.
Com'è risaputo l'entrata in servizio è prevista per i primi mesi del 2014 e conterà su 30 dispositivi satellitari che orbiteranno su 3 piani inclinati rispetto al piano equatoriale terrestre, ad un'altezza di circa 24.000 chilometri dalla superficie del nostro pianeta.
L'intero progetto punta a migliorare la disponibilità del segnale nelle aree urbane e accrescere la precisione nella geo-localizzazione degli utenti rispetto al tradizionale Navstar GPS. "Inoltre, la copertura del segnale satellitare verrà estesa anche ai punti geografici più inaccessibili della Terra, come le regioni ad elevate latitudini (>75°)", sottolinea la nota ufficiale.
Non meno importante gli effetti geo-politici sullo scacchiere internazionale. "Il servizio satellitare potrà infatti essere garantito anche nel caso in cui gli Stati Uniti disattivassero il GPS – come già successo in tempi di conflitti – perché sarà completamente indipendente dalla rete orbitale degli USA", prosegue la nota.
Parteciperanno all'evento di oggi il Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l'Industria, l'imprenditoria e lo spazio, Antonio Tajani e il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca Maria Chiara Carrozza, oltre al Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. Senza contare le altre personalità del mondo istituzionale, industriale ed aereospaziale.
Infine non si può che ricordare il costo dell'intero programma ormai prossimo ai 5,5 miliardi di euro, e i preventivati ulteriori 6,5 miliardi fino al 2020. La buona notizia è che c'è un forte coinvolgimento industriale dell'Italia con Thales Alenia Space e Telespazio. La prima ha realizzato parti del telaio, propulsione e pannelli solari dei satelliti; la seconda invece si occupa del Galileo control center.